domenica 26 giugno 2011

STORIA CORPUS DOMINI

Nel 1191, circa 4 anni prima di S. Antonio di Padova, in Belgio nasce Giuliana, una bambina che divenuta orfana viene adottata dalle suore e a 16 anni decide di diventare suora. Qualche anno dopo mentre pregava le appare la luna con una macchia scura al centro. Gesù le rivela che la luna rappresenta la chiesa con tutte le sue feste liturgiche e la macchia nera indica una carenza: la festa del Corpus Domini. Per 20 anni mantiene il segreto. Poi lo confida a due sue amiche con le quali inizia a condividere il suo amore per Gesù Eucaristia. Il suo direttore spirituale presenta al vescovo la richiesta di introdurre nella diocesi una festa in onore del Corpus Domini, e la richiesta verrà accettata nel 1246.

Nel 1263 un sacerdote boemo, dell’attuale Repubblica Ceca, cui la tradizione dà il nome di Pietro da Praga, il quale in quel tempo di controversie teologiche sul mistero eucaristico fu assalito da dubbi sulla reale presenza di Cristo nel pane e nel vino consacrato. Per trovare finalmente pace, risolse nel suo animo di intraprendere un lungo pellegrinaggio di penitenza e meditazione alla volta di Roma per pregare sulla tomba di San Pietro. Dopo aver pregato sulla tomba del principe degli apostoli, rinfrancato nello spirito riprese il viaggio di ritorno verso la sua terra. Lungo la via Cassia, si fermò a dormire a Bolsena nei pressi del chiesa di Santa Cristina e per ringraziare Iddio, il mattino seguente, chiese di celebrare la S. Messa. Durante la celebrazione, dopo la consacrazione, alla frazione dell'Ostia, apparve ai suoi occhi un prodigio al quale da principio non voleva credere. Quell'Ostia che teneva tra le mani era diventata carne da cui stillava miracolosamente abbondante sangue. Impaurito e nello stesso tempo pieno di gioia cercò di nascondere ai rari presenti quello che stava avvenendo: concluse la celebrazione, avvolse tutto nel candido corporale di lino usato per la purificazione del calice che si macchiò immediatamente di sangue e fuggì verso la sagrestia. Ma durante il tragitto alcune gocce di sangue caddero sul pavimento tradendo la segretezza del prodigio. Il sacerdote andò dal papa che si trovava ad Orvieto il quale mandò a Bolsena, tra gli altri, S.Tommaso d’Aquino e S.Bonaventura da Bagnoregio a verificarne la veridicità. Nel 1264, il 19 giugno viene fatta una solenne processione guidata dallo stesso pontefice in cui il sacro lino macchiato del sangue di Cristo era portato per le vie della città e da allora si perpetua fino ad oggi tutte le domeniche del Corpus Domini (Santi e Beati). A seguito di questo miracolo, nel 1264, con la Bolla "Transiturus de hoc mundo", Urbano IV decretò che la festa del Corpo del Signore fosse celebrata ogni anno in tutto il mondo cristiano e venne edificato il Duomo di Orvieto, provincia di Terni, in umbria, dove sono conservate le reliquie: l’ostia divenuta carne, il corporale e il marmo macchiato di sangue.


http://www.mariadinazareth.it/miracolo%20eucaristico%20bolsena.htm


In seguito la popolarità della festa crebbe grazie al Concilio di Trento, si diffusero le processioni eucaristiche e il culto del Santissimo Sacramento al di fuori della Messa.

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